Lo scorso 2 Maggio a New York è morta l’artista statunitense Dara Birnbaum.
La Birnbaum era nata nella Grande Mela nel 1946 ed era conosciuta per le sue opere video e per le sue installazioni multimediali. All’interno dei suoi lavori ha posto spesso in atto procedimenti volti a decostruire criticamente l’egemonia delle immagini dei mass media e dei gesti, per affrontare le mitologie della cultura nella storia.
La sua pratica artistica ha precedenti storici nel fotomontaggio dadaista e nell’immaginario mediatico della Pop Art.
Con il suo lavoro Birnbaum definì un nuovo modello di appropriazione artistica critica, o decostruttivista, anticipatrice delle pratiche contemporanee di riuso dei materiali mediali, una strategia di come manipolare i media, successivamente divenuta una pratica di consumo culturale.
Lavorò sulle immagini video fino ai primi anni Ottanta, definendo la loro appropriazione come un atto che prende possesso di un “altro immaginario” o di un’idea, spesso senza permesso. Lavorò spesso in relazione a un gruppo d’artiste, emerse tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, che utilizzavano la critica femminista come strategia di lavoro, come ad esempio Cindy Sherman e Sherrie Levine.