Luigi Ghirri
MASI – Lugano
Fino al 26 Gennaio 2025

di Redazione Spectrum Web
8 Novembre 202484
Screenshot

© Gabriele Spalluto

 

A poco più di trent’anni dalla sua prematura scomparsa, il MASI di Lugano dedica un’importante mostra al fotografo italiano Luigi Ghirri. Figura pionieristica e influente pensatore della fotografia e del suo ruolo nella cultura moderna, negli anni Settanta e Ottanta Ghirri ha creato un corpus di opere senza eguali nell’Europa del suo tempo; una riflessione giocosa, poetica e profonda sul mezzo fotografico.

Luigi Ghirri. Viaggi. Fotografie 1970-1991 è il titolo del progetto espositivo curato da James Lingwood, con il coordinamento di Ludovica Introini, che racconta la fascinazione di Ghirri per il viaggio, sia reale che immaginario. Attraverso un’accurata selezione di centoquaranta fotografie a colori, per lo più stampe vintage degli anni Settanta e Ottanta provenienti principalmente dagli Eredi di Luigi Ghirri e dalla collezione dello CSAC di Parma, la mostra offre al pubblico l’occasione di scoprire non solo gli scatti più noti, ma anche quelli meno conosciuti.

 

 

 

Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Roncocesi 1992)

Fotografo, curatore e animatore culturale italiano, nonché maestro indiscusso della “scuola italiana di paesaggio”. Con il suo lavoro e le sue pubblicazioni ha influenzato generazioni di fotografi. Si avvicina alla fotografia all’inizio degli anni Settanta frequentando l’ambiente artistico modenese dove conosce artisti come Franco Guerzoni, Claudio Parmiggiani e Franco Vaccari. La sua ricerca iniziale s’incarna in serie evocative dei vari temi della visione: l’immagine naturale e quella artificiale, l’ambiguità del paesaggio contemporaneo, la citazione della storia, l’immaginario del consumo. In quegli anni entra in contatto con Massimo Mussini e Arturo Carlo Quintavalle e inizia una proficua collaborazione con lo CSAC di Parma a cui dona periodicamente aggiornamenti della sua opera e con cui collabora anche come membro del comitato scientifico della Sezione Fotografia, suggerendo e indicando materiali storici da acquisire. Nel 1979 proprio lo CSAC gli dedica un’ampia rassegna che antologizza tutta l’opera precedente e costituisce un punto di svolta per la sua vicenda artistica. Prosegue poi con ricerche orientate al paesaggio, all’architettura (sollecitato in questo da Aldo Rossi) e collabora e stringe amicizia con scrittori e musicisti (tra cui Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Antonio Tabucchi e Lucio Dalla) e organizza originalissime imprese collettive, coinvolgendo altri fotografi attivi sugli stessi temi, di descrizione del paesaggio italiano, tra cui vanno ricordati Viaggio in Italia (1984) ed Esplorazioni sulla Via Emilia (1986). Dal 1983 al 1985 tiene corsi di Storia della fotografia all’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Parma. L’uso di colori delicati e non saturi è fondamentale nella sua poetica visiva e nasce dalla stretta collaborazione con il suo stampatore Arrigo Ghi. Di notevole spessore gli scatti dello studio bolognese di via Fondazza del pittore Giorgio Morandi. È stato autore di copertine di numerosi album per la RCA sia di musica classica che di artisti italiani come Dalla, Morandi, CCCP, Stadio ed altri. Viene improvvisamente a mancare a causa di un infarto nel 1992 all’età di 49 anni.