Silvia Camporesi
Biblioteca Classense – Ravenna
Fino al 12 Ottobre 2024

di Redazione Spectrum Web
24 Settembre 202491

Sommersi salvati. Libri liberati dal fango di Silvia Camporesi è un’esposizione che rende omaggio alla resilienza e alla memoria culturale dell’Emilia Romagna, regione che, dopo l’alluvione del 2023, ha affrontato una delle sfide più difficili della sua storia recente.

Inaugurata il 6 settembre nella Manica Lunga della Biblioteca Classense, a Ravenna, la mostra – accompagnata dai video di Mara Moschini e Marco Cortesi e realizzata con il coordinamento di Sauro Turroni – intreccia tragedia e speranza già a partire dal titolo, ispirato manifestamente all’opera di Primo Levi.
I protagonisti sono i libri, simboli di conoscenza e cultura, sommersi ma non perduti durante l’inondazione della primavera 2023: si tratta dei cinquatamila volumi, un terzo dei documenti presenti nel seminario vescovile di Forlì, che sono stati salvati grazie all’impegno di volontari, Carabinieri e Protezione Civile, Vigili del fuoco, imprese sensibili e semplici cittadini. “I giorni dell’alluvione hanno segnato in maniera tragica la vita di tantissime persone e di un intero territorio lasciando ferite tuttora aperte – afferma l’Assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia – Questa mostra tenta con grande rispetto di indagare, di un momento così doloroso, anche la dimensione estetica attraverso lo sguardo sensibile dei tre artisti. La narrazione delle storie di chi ha vissuto quei giorni è affiancata da un racconto visivo in cui anche i libri assumono vita propria, diventando testimoni silenziosi che continuano a parlare e a esistere oltre il loro tempo”. La mostra sarà visitabile fino al 12 Ottobre e si svolge in un momento in cui gli eventi di cronaca raccontano del rinnovato strazio di questa terra, che, anche quest’anno, ha subito una nuova alluvione con danni ingenti e con una localizzazione specifica ancora nel ravennate.

 

 

 

Silvia Camporesi (Forlì 1973)

È una fotografa e artista visuale italiana, con una laurea in Filosofia, conseguita presso l’Alma Mater di Bologna, alle spalle. Inizia a fotografare nel 2000 dedicandosi alla staged photography. È del 2004 la serie dedicata all’Ofelia del preraffaellita Millais.A partire dal 2011 si dedica al paesaggio italiano, realizzando un progetto su Venezia tra fantasia e immaginazione per reinventare la visione della città. Alcune immagini sono esposte nella mostra collettiva Italia inside out curata da Giovanna Calvenzi nel 2015 a Palazzo della Ragione a Milano. Successivamente ha realizzato una ricognizione dei luoghi abbandonanti in Italia, pubblicata nel libro Atlas Italiae, una selezione del lavoro è entrata a far parte della collezione del MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo di Roma. Nel 2020 ha partecipato al progetto fotografico Italia in attesa, immagini realizzate durante il primo lockdown, promosso dal Ministero dei Beni e alla mostra realizzata dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea e dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, tenutasi a Palazzo Barberini nel 2021, insieme a fotografi del calibro di Olivo Barbieri, Antonio Biasiucci, Mario Cresci, Paola de Pietri, Ilaria Ferretti, Guido Guidi, Andrea Jemolo,  Francesco Jodice, Allegra Martin, Walter Niedermayr e George Tatge. Nel 2020 ha vinto il premio Cantica21 promosso dal Ministero degli Esteri e dal Ministero della Cultura, con un progetto dedicato a Dante in occasione del settecentesimo anniversario della morte. L’opera vincitrice è entrata nella collezione del MAC di Lissone. Nel 2021 ha partecipato alla mostra Essere umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo, curata da Walter Guadagnini, presso i Musei di San Domenico di Forlì.