Collettiva è Donna
Palazzo Spadaro – Scicli
Fino al 6 Ottobre 2024

di Domenico Santonocito
20 Settembre 2024272

© Emanuele Tumino

 

Realizzare una mostra collettiva all’interno di un’associazione fotografica non è mai un’operazione semplice. I soci sono infatti solitamente interessati a generi fotografici differenti e quindi trovare un tema su cui le persone abbiano lavorato e realizzato scatti efficaci che raccontino, ciascuno, uno o più aspetti dell’argomento scelto diventa spesso abbastanza complesso.

A complicare lo scenario si aggiungono due ulteriori elementi: la sensibilità dell’autore rispetto al tema scelto e l’invincibile innamoramento di ciascun di essi per le proprie immagini, che li porta a scegliere degli scatti che spesso gli evocano un evento vissuto o uno stato d’animo, difficilmente fruibili all’osservatore medio. Ciascun socio sceglierà quindi quei pochissimi scatti (talvolta anche solo uno o due) per lui rappresentativi e unici e li consegnerà, idealmente, visto che adesso lavoriamo con dei file digitali, nelle mani dei “fortunati curatori” della mostra che si troveranno nella scomodissima posizione di dover fare una selezione tra immagini che spesso raccontano aspetti simili del tema scelto.

I curatori a quel punto si troveranno in una situazione abbastanza complessa da risolvere. Cercheranno di costruire una sequenza, provando a metter su una sorta di un racconto, scegliendo magari di sacrificare qualche scatto interessante con l’intento di creare un lavoro che rispecchi al meglio il tema che si intende affrontare mantenendo l’identità del gruppo ideatore della collettiva. Riusciranno nel loro intento? Forse! Sicuramente faranno scontento qualche autore che si vedrà cassata l’immagine a cui tiene particolarmente che, magari, non ha trovato posto nella logica espositiva scelta.

Proviamo però a fare uno sforzo ed a guardare tutto in un contesto un po’ più ampio. Una mostra è un avvenimento, un prodotto culturale e in alcuni casi anche un evento mediatico. Ogni mostra ha l’intrinseca capacità di affrontare interessi e problematiche che attraversano il proprio contesto storico, proponendo tematiche vecchie e nuove, come nel caso del Gruppo Fotografico Luce Iblea che, nella mostra presentata presso Palazzo Spadaro a Scicli ed esposta fino al 6 Ottobre nell’ambito del Premio Luce Iblea, guarda alla donna proponendone differenti sfaccettature, ma anche suggerendo inedite soluzioni.

I trentasei partecipanti alla mostra in oggetto affrontano il tema raccontando alcuni aspetti della vita al femminile, la maternità, i momenti di svago, il lavoro, ciascuno con la propria sensibilità e affinità al tema.

La collettiva diventa quindi un’importante occasione di incontro e di confronto tra autori, curatori, amici e pubblico. Un momento di riflessione su quanto fatto e su come procedere, come dare forma a nuove idee crescendo come collettivo.

Alla collettiva partecipano i seguenti autori: Gaia Aprile, Simona Arrabito, Beppe Biscari, Nunzio Brugaletta, Marcella Burderi, Fiorella Cappello, Mario Caruso, Orazio Cavallo, Alessio Diamanti, Emanuela Distefano, Lello Fargione, Alessandro Ferro, Francesca Giavatto, Giorgio Iemmolo, Tito Inclimona, Renato Iurato, Stephanie Jones, Nunzio Lorefice, Giuseppe Mauro, Mario Messina,  Peppe Paternò, Sergio Perez, Giuseppe Pitino, Salvatore Pluchino, Paolo Portogallo, Corrado Amedeo Presti, Enrico Ristuccia, Valeria Rizza, Rocco Schininà, Paolo Scirè, Paola Scollo, Corrado Severi, Gianna Spada, Salvo Tolaro, Tonino Trovato ed Emanuele Tumino.