Cristina Mittermeier
Gallerie d’Italia – Torino
Fino all’1 Settembre 2024

di Redazione Spectrum Web
12 Luglio 2024193

Fino all’1 Settembre 2024 le Gallerie d’Italia di Torino ospitano la personale La Grande Saggezza della fotografa messicana Cristina Mittermeier.

Nel corso della sua lunga carriera la Mittermeier, biologa marina e attivista ha viaggiato in ogni angolo del mondo come fotografa, documentando la bellezza del nostro pianeta e le diverse culture e tradizioni dei suoi abitanti: dai paesaggi alla fauna selvatica in continua evoluzione. Con il suo lavoro ha inoltre raccontato storie di comunità di tutto il mondo che mantengono un legame con la natura e comprendono profondamente il delicato equilibrio del nostro ecosistema.

La Mittermeier ci offre quindi la testimonianza di tradizioni, rituali e saperi tramandati di generazione in generazione e ci invita a riflettere sulla “grande saggezza” del mondo.

Basandosi sulle conoscenze tradizionali delle culture che ha incontrato, Cristina ci propone l’idea di enoughness come modo di pensare al nostro posto nell’ecosistema globale. L’enoughness incoraggia una comprensione più profonda di come il nostro modo di stare nel mondo e le nostre scelte quotidiane abbiano un impatto sul pianeta e sul clima. Attingendo a migliaia di anni di saggezza arcaica e ancestrale, la pratica dell’enoughness ci permette di allineare le nostre decisioni con i cicli naturali che ci sostengono.

L’enoughness nasce dal riconoscimento e dall’apprezzamento di ciò che già abbiamo e di ciò che già siamo. È una mentalità che riconosce che possediamo un valore intrinseco e che i beni materiali e l’affermazione sociale non sono gli unici fattori determinanti della nostra felicità e realizzazione.

Le fotografie di Cristina Mittermeier ci ricordano che gli esseri umani non sono creature isolate, ma membri di una società interconnessa. Utilizzare con saggezza le risorse limitate del nostro pianeta è fondamentale per il nostro futuro. Dobbiamo capire che la salute degli oceani ha un impatto diretto sul nostro clima, sull’aria che respiriamo e sul cibo che consumiamo. Ogni comunità sulla Terra è parte dell’ecosistema globale e le scelte che facciamo oggi possono plasmare collettivamente il futuro del nostro pianeta. Guardando al futuro, possiamo imparare molto dalla “grande saggezza” del passato.

Cristina Mittermeier è co-fondatrice, insieme a Paul Nicklen e Andy Mann, di SeaLegacy, un’organizzazione internazionale con la missione di ripristinare la salute dei nostri oceani.

La mostra, curata da Lauren Johnston e che vede l’importante collaborazione con National Geographic, porta il visitatore a stretto legame con i temi della salvaguardia e della sostenibilità ambientale che le Gallerie d’Italia di Torino vogliono interpretare e tradurre attraverso il racconto di fotografi di fama internazionale e non, progetti che intendono indagare la contemporaneità e raccontarla attraverso il linguaggio diretto della fotografia, con lo scopo, in questo caso, di sensibilizzare i pubblici sulla fragilità del nostro ecosistema.

 

Cristina Goettsch Mittermeier, detta «Mitty» (Città del Messico 1966)

È una fotografa, ambientalista e biologa messicana impegnata nel sostegno e nella promozione della conservazione degli ecosistemi marini e delle biodiversità globale. È una delle fondatrici dell’International League of Conservation Photographers (ILCP) e ha aperto la strada al concetto e al campo della fotografia di conservazione, un termine da lei stessa coniato. È autrice di testi scientifici e curatrice di una collana di libri su tematiche ambientali. Il suo lavoro è stato pubblicato in prestigiose pubblicazioni, tra cui Science e Nature, e in riviste di larga diffusione come National Geographic. È co-fondatrice dell’organizzazione no-profit SeaLegacy, nata nel 2014 da un team di registi, ambientalisti, scienziati marini e fotografi, impegnati a proteggere e conservare la vita degli oceani. Nel 2010 è stata nominata tra i 40 fotografi naturalisti più influenti dalla rivista Outdoor Photographer e fotografa ambientalista dell’anno da Nature’s Best Photography. Le sue fotografie si concentrano sulla relazione “tra culture umane, popolazioni indigene e biodiversità, oceano e cambiamento climatico. Nel 1990 era stata assunta dall’organizzazione no-profit Conservation International nell’ambito del loro programma dedicato allo Yucatan. Nel 1991 sposa l’antropologo e zoologo statunitense Russell Mittermeier, allora presidente dell’organizzazione, con il quale condivide le ricerche e i viaggi di studio e di esplorazione. Si avvicina per caso alla fotografia durante un viaggio in Amazzonia quando prende in mano la Nikon FM2 del marito. Nel 1999 si laurea in fotografia presso il Concoran College for Arts di Washington DC e nello stesso, con il marito e l’ambientalista britannico Norman Myers, cura la pubblicazione di Hotspots: Earth’s biologically richest and most endangered terrestrial ecoregions, nel quale, con l’assistenza di circa un centinaio di specialisti, vengono definite le aree terrestri e marine con una biodiversità particolarmente ricca. Furono evidenziati 25 hotspot che, pur coprendo circa il 2% della superficie del nostro pianeta, rappresentano il 50% di tutta la diversità delle specie terrestri; la maggior parte di queste aree è localizzata in paesi di diffusa povertà, nei quali vengono spesso vanificati gli sforzi di preservazione degli habitat minacciati. Nel 2005 Cristina Mittermeier fonda l’International League of Conservation Photographers (ILCP), con sede negli Stati Uniti, un’organizzazione indipendente no-profit di fotografi naturalisti provenienti da tutto il mondo che si pone l’obiettivo di utilizzare la fotografia di alta qualità e la produzione cinematografica “etica” come strumento per incoraggiare persone, organizzazioni e governi ad agire “per sostenere la conservazione ambientale e culturale” con azioni tangibili e significative. Dal 2006 entra a far parte del consiglio di amministrazione della Wild Foundation. L’anno dopo divorzia dal marito, con il quale manterrà tuttavia un profondo legame di amicizia e di collaborazione. Nel 2014 con il suo nuovo compagno, il fotografo naturalista Paul Nicklen, fonda ed è presidente di SeaLegacy, un’organizzazione per la protezione dell’ambiente, che lavora a fianco di registi, ambientalisti e fotografi, con il fine di utilizzare la comunicazione e la narrazione visiva per proteggere gli ecosistemi marini, sensibilizzare l’opinione pubblica sulle specie e sugli ambienti in via di estinzione e ispirare il cambiamento.

 

Per info sulla mostra https://gallerieditalia.com/it/torino/mostre-e-iniziative/mostre/2024/03/14/cristina-mittermeier-la-grande-saggezza/